Campari
11 Giugno 2025
La finale della Campari Bartender Competition 2025 incorona Marco Masiero. Tra storytelling, creatività e cocktail d’autore, la Torre Velasca diventa il simbolo dell’eccellenza del bartending made in Italy. Una serata carica di emozioni ha animato Milano dall’alto degli 80 metri della Torre Velasca. Qui, nella cornice di “The Red View – Unveiling Passion”, è andata in scena la fase conclusiva dell’undicesima Campari Bartender Competition: un evento che ha messo in luce talento, visione e capacità narrativa, con protagonisti alcuni dei migliori bartender d’Italia. A condurre la serata, Carlo Carnevale; a rendere unica l’atmosfera, un contesto sospeso tra architettura iconica, pubblico selezionato e passione per la miscelazione.
Marco Masiero conquista il titolo Campari Bartender of the Year
A distinguersi tra i finalisti è stato Marco Masiero, bartender del Lubna Milano, che ha incantato la giuria con il suo signature drink “Americano Cosmopolita”: un cocktail che omaggia la metropolitana milanese e la celebre estetica di Bruno Munari. Insieme a lui, sul podio, anche Luca Salvioli (MUSA Lago di Como), che si è aggiudicato il riconoscimento del pubblico come Fans Favourite, e Alessio Megna (Freni e Frizioni, Roma), che ha portato in scena la propria storia con grande autenticità.
Un percorso tra selezione, creatività e passione
La competizione ha coinvolto 800 partecipanti da tutta Italia, con un percorso iniziato a febbraio tra selezioni online, prove dal vivo e valutazioni sul campo. Dopo le semifinali ospitate al Camparino in Galleria, dieci bartender sono arrivati all’ultimo step: tre di loro hanno raggiunto la finale milanese. Due le prove decisive: una presentazione tecnica e narrativa del proprio cocktail e una degustazione aperta a un pubblico selezionato. La giuria, composta da nomi di riferimento della mixology internazionale come Monica Berg, Salvatore Calabrese e Alex Frezza, ha valutato ogni dettaglio, dalla creatività all’esecuzione.
L’Americano Cosmopolita: un cocktail manifesto
Ispirato alla “Declinazione grafica del nome Campari” di Munari, il drink vincente è un mix di Campari, Vermouth Bottega, Cynar e soda alle erbe. L’idea è quella di un cocktail che si lascia leggere come un’opera urbana: immediato, evocativo, riconoscibile anche solo per un istante, come un’insegna sfiorata da un treno in corsa. Una miscela di memoria e contemporaneità che ha convinto per eleganza, contenuto e visione.
Gli altri protagonisti: tra gesto scenico e sensibilità
Luca Salvioli ha portato in scena il suo “Sipario Rosso”, costruito su Campari, Vermouth e un cordiale al tè nero e lamponi, regalando al pubblico un momento di pura teatralità. Alessio Megna ha emozionato con “Biennale Mix”, ispirato ai giardini della Triennale di Milano: un cocktail fresco e fruttato, accompagnato da un racconto sincero e personale.
Una nuova voce per la Campari Academy
Con la vittoria, Marco Masiero assume il ruolo di ambassador della Campari Academy per il 2025. Lo attendono masterclass, guest shift ed eventi, in cui porterà la sua visione di bartending: tecnica, cultura e racconto che si incontrano nel bicchiere. Un traguardo che è anche un punto di partenza, per rappresentare i valori di Campari in Italia e nel mondo.
La mixology italiana guarda avanti
   La Campari Bartender Competition si conferma uno degli  appuntamenti più attesi e formativi del panorama italiano. Un evento che dà  spazio ai nuovi linguaggi della miscelazione e valorizza chi sa trasformare un  cocktail in un racconto. L’edizione 2026 è già all’orizzonte. Intanto, il  viaggio continua.                 
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