Vino
10 Agosto 2023ll progetto di Cantine Riunite & CIV punta a sviluppare una raccolta meccanica delle foglie di vite da destinare all’estrazione di composti nutraceutici per lo sviluppo di prodotti dietetici e salutistici
La foglia di vite è una risorsa sottovalutata ma con un potenziale molto elevato, sia dal punto di vista salutistico che economico. Per trasformarla da scarto a prodotto ad alto valore nasce Vine Leaf For Life, progetto presentato da Cantine Riunite & CIV, in collaborazione con Astra - Innovazione e Sviluppo e Ri.Nova, enti specializzati nella Ricerca scientifica in ambito agroalimentare.
L’obiettivo è chiaro: sviluppare innovative modalità di raccolta meccanizzata delle foglie (su vitigni a bacca rossa), che ne garantiscano l’integrità e preservino le proprietà, da destinare all’estrazione di composti utili alla nutraceutica.
«Dalla filiera vitivinicola non si ottengono solo uva e vino ma anche tanti altri prodotti» spiega Giovanni Nigro, Responsabile della filiera vitivinicola ed olivo-oleicola di Ri.Nova. «Fra i più abbondanti, e meno valorizzati ci sono sicuramente le foglie di vite, ricche di sostanze bioattive dalle diverse proprietà benefiche per la salute umana. Con il Progetto Vine Leaf For Life oltre a sviluppare un innovativo cantiere di lavoro per la raccolta meccanizzata delle foglie in post vendemmia, puntiamo a perseguire un approccio integrato, attraverso tecniche agronomiche e strategie di difesa del vigneto che prevedano l’utilizzo di fitofarmaci a residuo zero o molto ridotto. In questo modo sarà possibile destinare le foglie alla produzione di un’ampia gamma di prodotti ad alto valore dal punto di vista dietetico-salutistico capaci di soddisfare le esigenze di fasce di consumatori inediti per la filiera vitivinicola».
Una ricerca che apre a scenari interessanti per il settore: «Questa nuova proposta salutistica potrebbe consentire al mondo vitivinicolo di ottenere interessanti ricavi e di ridurre i costi di produzione, aprendo nuove opportunità di business per la filiera» prosegue Nigro. «Le aziende vitivinicole potranno recuperare un sottoprodotto del vigneto da destinare allo sviluppo di nuovi prodotti nutraceutici e, contemporaneamente, utilizzare innovazioni tecnico-agronomiche dall’impatto positivo sulla salute umana e sull’ambiente. Il nuovo percorso produttivo, da foglie di vite a estratti nutraceutici-alimentari, che viene messo in campo nell’ambito del progetto potrebbe produrre in tempi rapidi effetti tangibili su diversi attori della filiera vitivinicola».
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